giovedì 20 settembre 2012

«Oncologia di San Giovanni in Fiore, scandalosa la condotta dell'Asp»

Il deputato del Pd, Franco Laratta, attacca il direttore dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza: sul futuro del presidio Scarpelli ha detto il falso.
«È a dir poco scandalosa la condotta dell'Asp di Cosenza. Incapace perfino di rendere utile, per i pazienti e per la stessa Asp, quei servizi ospedalieri, come l'Oncologia del moribondo ospedale di San Giovanni in Fiore». Lo afferma, in una nota, il deputato del Pd Franco Laratta. «Lo scorso anno - ha aggiunto - il direttore generale dell'Asp, Scarpelli, davanti a me e al prefetto di Cosenza, ebbe ad affermare che l'ospedale di San Giovanni in Fiore avrebbe svolto tutte le funzioni di un ospedale generale. Niente di più falso. Gli ospedali di montagna non sono altro che una presa in giro. Vale per Acri e in particolar modo per San Giovanni in Fiore, ridotto ad un parcheggio per pazienti di altri ospedali, e svolge di fatto le funzioni di un poliambulatorio. Ma di ospedale non ci è rimasto nulla. Ma l'Asp di Cosenza ha mortificato un servizio che avrebbe potuto dare conforto a centinaia di pazienti oncologici, costretti a compiere pesanti e costosi viaggi in regione e anche fuori. Si era puntato molto, con l'allora direttore generale Petramala, ad un servizio di Oncologia per l'ospedale. Sono stati fatti investimenti importanti, trovati gli spazi (oggi miseramente vuoti) all'interno dell'ex reparto di Pediatria, chiamato un bravo oncologo, il dottor Caputo, e gli infermieri. È grazie a loro se oggi Oncologia presenta un bilancio importante: ben 758 prestazioni ambulatoriali. Sono state eseguite visite di prevenzione e diagnosi senologiche, 15 Follow-up (dal 2010 sono 114). Non ci sono liste d'attesa. Ma l'Asp di Cosenza ha disatteso tutti gli impegni assunti: ci sono infatti tutte le condizioni per avviare il servizio di chemioterapia, essendo da mesi disponibile un'apposita cappa per un'adeguata cura sul posto dei pazienti oncologici». «Oggi - ha concluso Laratta - questi pazienti sono costretti a compiere centinaia di chilometri per avere le necessarie cure. Mentre a San Giovanni in Fiore, nel piccolo ospedale che la Regione ha deciso di abbandonare, è tutto pronto per avviare il servizio di Chemioterapia. Che darebbe un forte sollievo ai pazienti e ridarebbe una funzione al presidio ospedaliero».