giovedì 6 settembre 2012

UNO, NESSUNO, CENTOMILA IN SALSA ROSSANESE

L’illogicità e l’astrusità del pensiero di Caputo fa invidia ai più complessi personaggi pirandelliani. “Uno, Nessuno, Centomila” rossanese, perso tra la ricerca di una propria identità e in un delirante egocentrismo, si inerpica su ripidi specchi. Provato dalle notti estive, continua a diffondere comunicati ai quali ci sentiamo in dovere di rispondere per aiutarlo a prendere coscienza della pochezza del suo pensiero. Lancia accuse infamanti Caputo, senza essere corroborate dai fatti, enuncia numeri senza contestualizzarli, si avvale di una memoria ad intermittenza e piena di buchi, come il più pregiato groviera, mettendo in moto la macchina del fango di berlusconiana memoria. Sicuramente con il termine “familismo” riferito al sottoscritto, non fa altro che rendersi ancora più ridicolo. Credevamo che con l’articolo del Corriere della Sera su l’assessorato in eredità lasciato a insaputa del caro congiunto, Scajola docet…, si fosse toccato il fondo. Ispirato dalle figuracce del padre in ambito sanitario, giudiziale cerca di andare ancora più a fondo millantando un uso disinvolto di gestire la cosa pubblica da parte della precedente amministrazione e, quando gli si chiede di portare un solo richiamo della corte dei conti , saltella di palo in frasca. Sicuramente diamo ragione all’assessore Caputo sul fatto che non abbiamo “brillato di visione e organizzazione”, perché a nessuno è venuto in mente di creare associazioni ad uso e consumo personale! 
Il vizietto ha radici lontane come denunciò il consigliere del PDL Patrizia Uva: ”l’amministrazione ha elargito, riguardo a strani interessi, contributi vari ad associazioni amiche, nello specifico agli amici degli amici” che con l’ascesa del Caputo junior si trasformano in “amici giovani e laboriosi”. Concordiamo con Caputo che la precedente amministrazione non abbia adottato la sua strategia operativa: emarginare la maggior parte delle associazioni locali a favore di qualcuno, privando il territorio della loro ricchezza culturale. 
Ci faccia la cortesia, l’assessore, di pubblicare l’elenco dei commercianti entusiasti della sua azione politica, gente che si è arricchita al punto tale da decidere di ristabilire l’equità sociale svendendo la propria merce e in alcuni casi chiudere per godersi una ricca pensione anticipata. Non continui a sprecare parole, non rubi spazio sui quotidiani , non mortifichi l’intelligenza dei rossanesi; l’affermazione che la giunta Antoniotti sia composta da membri esterni per motivi funzionali e qualitativi è solo una battuta da night club di quarto ordine addolcita forse più che da un brandy da un doppio whisky . Ci porti i risultati della decantata operatività, ci dimostri i cambiamenti del risorgimento caputiano, ci porti i numeri che attestano il rilancio del centro storico.
Sono lieto come rappresentante del primo partito nazionale di non essere considerato un interlocutore degno perché titanica sarebbe stata la sfida a interloquire con chi fatica a farlo con se stesso.
Il mandato del presidente Scopelliti sta fortunatamente volgendo al termine sia per motivi temporali che per la continua defezione di uccellini che tornano nelle loro gabbiette. Non vorremmo che l’effetto domino innescato dal centro-destra ci facesse perdere persino la sovranità comunale. 
Nell’arte della guerra un passo fondamentale dice: “siediti lungo la riva del fiume e aspetta prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. Si dimetta, ci eviti una inutile attesa!
Il Capogruppo del Partito Democratico
Dott. Antonio Micciullo