giovedì 23 agosto 2012

NOMINE ARSSA. I dubbi del Pd: «I nomi scelti non ci convincono»


Il capogruppo Sandro Principe: «Il centrodestra predica bene ma razzola malissimo. Ci dispiace che questa decisione sia stata avallata pure dall'Udc».
«Il gruppo del Partito democratico al consiglio regionale della Calabria, esprime forti perplessità, disapprovazione e riserve con riferimento alla nomina dell'avvocato Pellegrino a commissario dell'Arssa». È quanto afferma, in una nota, Sandro Principe, capogruppo regionale del Pd, facendo riferimento alla notizia della nomina dell'avvocato coriglianese Pasquale Pellegrino. «Non è nostro costume - prosegue - esprimere giudizi sulle persone. Pur non volendo venir meno a questo stile nel confronto politico, non possiamo esimerci, però, di affermare che, per il commissariamento di un Ente delicato come l'Arssa, peraltro in una fase avanzata di riforma, che aveva fatto registrare punti di sintesi tra le forze politiche e sociali, sarebbe stato non solo opportuno, ma addirittura doveroso, affidarsi ad una figura istituzionale o tecnica, con un curriculum adeguato e, comunque, al di sopra delle parti. Il centrodestra predica bene ma razzola malissimo: questa era una splendida occasione per dimostrare un ampio respiro e per applicare quella "discontinuità" spesso declamata a sproposito; dispiace, soprattutto, per il gruppo dirigente dell'Udc che, negli ultimi tempi, aveva mostrato una qualche disponibilità al confronto democratico. È evidente che questo episodio rende più arduo il confronto politico-programmatico, che aveva fatto registrare, si ripete, qualche apertura per favorire una utile sintesi e questo è molto grave sia politicamente che sotto il profilo istituzionale». 
«Per parte nostra - conclude il capogruppo del Partito democratico - ci auguriamo che la giunta regionale si fermi, non perseverando nel seguire queste metodologie del trapassato remoto della politica per altri Enti, che fanno registrare situazioni ancora più delicate con riferimento, soprattutto, al disagio dei lavoratori».