martedì 18 settembre 2012

FALSI ESAMI ALL'UNICAL | Latorre: «Nella peggiore delle ipotesi la prova è da rifare»

E della figlia del boss Aquino dice: «Nessun provvedimento, dagli inquirenti nulla di ufficiale».
Il giorno dopo la bufera giudiziaria che ha travolto l'Università della Calabria, tra i cubi di Arcavacata tutto sembra svolgersi regolarmente: alcuni studenti passeggiano sul ponte Bucci, altri sono in aula a sostenere esami. Sono 72 le lauree in Lettere e filosofia finite nel mirino dei magistrati perché potrebbero essere state conseguite attraverso falsi esami.
Lunedì, infatti, la Procura di Cosenza ha emesso l'avviso di conclusioni indagini per 75 persone (stralciata, invece, un'altra posizione), tra laureati, tutor e due impiegati amministrativi della facoltà di Lettere, accusati a vario titolo, di falso e introduzione abusiva nel sistema informatico dell'ateneo. Ma l'inchiesta è destinata ad allargarsi prima del previsto: altre 70 persone sono indagate nel secondo filone d'inchiesta sui falsi esami alla facoltà di Lettere.
Il rettore, Giovanni Latorre, ha partecipato al congresso nazionale dei geologi che è iniziato questa mattina all'Unical ed è abbastanza sereno: «Siamo stati noi a chiedere l'intervento della magistratura. Ma il clamore mi sembra di gran lunga superiore alla reale portata della vicenda».
Ed è cauto sui provvedimenti da adottare: «Al momento abbiamo soltanto una chiusura indagini. Non possiamo prendere nessun provvedimento. Aspettiamo il prosieguo della vicenda giudiziaria. Se dovesse esserci un dibattimento, l'Università si costituirà parte civile. Tuteleremo l'immagine dell'Unical che non può essere messa in discussione dalla condotta illecita di alcuni. Siamo contenti che la vicenda non abbia avuto le dimensioni di cui si parlava inizialmente, ovvero di migliaia di lauree da annullare».
Ma se le indagini dovessero dimostrare la fondatezza delle accuse, sarà necessario l'intervento dell'ateneo. «Nella peggiore delle ipotesi – afferma Latorre – gli esami non validi dovranno essere sostenuti nuovamente».
Su un'ulteriore inchiesta della Procura di Cosenza che riguarda altre cinque facoltà, il rettore dell'ateneo aggiunge: «Al momento non c'è nulla. E speriamo non ci sia nulla».
Ma sul caso della figlia del boss Rocco Aquino che, secondo quanto ricostruito nell'indagine “Falsa politica”, con l'aiuto di un docente dell'Unical avrebbe sostenuto un esame pro forma con gli assistenti, Latorre chiarisce: «Quell'esame non è stato annullato perché non abbiamo avuto alcuna comunicazione ufficiale da parte degli inquirenti. C'è un'indagine in corso. Non so nulla in merito, se non quello che è stato pubblicato sui giornali che a volte è impreciso».